Venerdì 31 Luglio


Sono circa le 23 quando, insieme a Corrado e Vinicio, arrivo in aeroporto; la serata è calda e c’e’ molta gente; ci avviamo verso il check-in nella speranza di trovare i ragazzi dell’Alleluya Band e padre Mario. Giunti allo sportello 256, avvistiamo Kulapa e Simon che fanno la fila, con loro ci sono anche Marco e Cristina di San Marino che saranno insieme a me nella casa del volontario. Padre Mario e gli altri hanno già espletato tutte le pratiche e quindi si trovano al piano di sopra. Sono le 23,30 quando tutte le operazioni di imbarco finiscono, il peso massimo delle valigie doveva essere di 46Kg, 23 kg per ogni valigia, io esco fuori di 300gr, ma l’operatore me la fa passare come buona. In attesa dell’imbarco, oltre a padre Mario e tutti i ragazzi dell’Alleluya, ci sono anche Bruna e Luigi, coniugi bergamaschi, con i quali ho condiviso l’esperienza del Malawi lo scorso anno. Anche se avremo tempo, comincio a conoscere meglio Marco e Cristina, l’uno alla seconda esperienza in Malawi, l’altra alla prima. Fanno parte dell’Associazione San Marino for the Children, anche loro hanno ospitato l’Alleluya band in luglio, il giorno dopo l’esibizione a Capistrelllo. Marco, assicuratore, e’ stato a Balaka a febbraio ed ha conosciuto padre Mario tramite Giuseppe Aragona; la sua associazione ha acquistato un ettaro e mezzo di terreno a Matola sul quale verrà costruito un asilo ed altre strutture atte a sviluppare una zona di Balaka rimasta indietro per via della forte opposizione del capo villaggio. Ha già una esperienza del genere alle spalle in quanto la sua Associazione ha sviluppato un progetto dello stesso tipo in Zambia. A Balaka verificherà inoltre l’andamento dei lavori delle aule della scuola di Kapandatsitsi. Cristina e’ laureanda in scienze sociali ed e’ alla sua prima esperienza in Africa. L’imbarco viene eseguito come sempre in ritardo, sono le 1.50 quando finalmente l’uccello d’acciaio, come lo chiama il Kulapa, si alza in volo. Appena metto piede sull’aereo incontro anche Umberto che e’ tornato in Italia per due mesi ed adesso rientra a Balaka per nuovi lavori. Verso le 5.30, proprio nel momento in cui mi ero addormentato, viene passata la colazione, e addio sonno. Arrivati ad Addis veniamo subito trasferiti sull’aereo che ci porterà a Lilongwe dove arriviamo alle 13.30, un’ora e mezzo di ritardo rispetto al previsto. L’aeroporto e’ stato modernizzato e le operazioni d’ingresso sono molto più veloci. I bagagli sono tutti arrivati ad eccezione di una valigia che conteneva i vestiti in pelle utilizzati dal complesso durante gli spettacoli. All’uscita siamo attesi dal pullman che ci porterà a Balaka. Dopo lunghissime operazioni di carico bagagli, cominciamo il nostro viaggio. C’e’ un traffico infernale, la strada e’ interrotta in più punti e siamo costretti a fare i salti mortali per continuare il viaggio. Morale della favola, arriviamo a Balaka intorno alle 18.30 quando già e’ buio. Giunti nei pressi della Casa del volontario, due ali di folla scortano il nostro passaggio. I successi dell’Alleluya band sono arrivati alle orecchie di tutti ed i ragazzi vengono accolti come vere star. Canti e balli quando scendiamo dal pullman. Al mio arrivo ritrovo Pierpaolo, odontotecnico di Fermo che già era stato qui lo scorso anno, una persona molto simpatica, sempre con la mascella pronta, con il quale si sta bene. Nella casa c’e’ anche Francesco neonatologo che sta lavorando nella Comfort maternity, e’ di Palermo e conosce Crtistina e Gaia che hanno fatto questa esperienza lo scorso anno. Non appena cenato mi piazzo davanti alla tv perchè su un canale danno la semifinale della peace cup Juve-Real, ma riesco a vedere solo il primo tempo, sono troppo stanco, il viaggio mi ha messo KO.

 

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