Sabato 8 Agosto


Dopo un’ ottima dormita, faccio colazione e mi metto a fare il punto della situazione. Sono abbastanza soddisfatto dei ragazzi che ho visto, se lunedì a Phalula e Kanono vedo un buon numero di bimbi, posso poi dedicarmi al recupero di quelli che non sono venuti agli incontri nei villaggi, sperando che Ethel mi dia una mano a trovarli. Trascorro la mattina leggendo. Nel pomeriggio resto con padre Mario e Don Cesare in casa a vedere la supercoppa italiana che si gioca in Cina tra Inter e Lazio. La sera c'è l'accoglienza di Matteo, giovane volontario di Bergamo che è arrivato per aiutare la cooperativa a organizzare meglio, dal punto di vista logistico, la catalogazione dei materiali che arrivano con i containers.

Le considerazioni di Cristina:

Le giornate continuano a passare, il tempo scorre, tante cose ti passano davanti agli occhi, molte sensazioni ti rimangono nel cuore e varie domande continuano a girarti per la testa. La cosa che più mi sta lasciando perplessa, e` il loro modo di affrontare la morte. Certo la temono, soffrono la perdita di persone care e parenti, ma tutta l`atmosfera che ne sta attorno fa respirare un clima di normalità e rassegnazione. E` talmente alta la percentuale di morti e tra le cause più comuni le malattie come AIDS, malaria, TBC ed infezioni varie, che la gente di questa terra sembri aver abbassato la testa ed essersi arresa di fronte a tutto ciò, e questo mi fa male. Io che vengo da un mondo che sta impiegando tutte le proprie forze, che ha messo in atto ricerche su ricerche per lottare contro le malattie e sconfiggerle, che ha in mano tante ‘armi’ per potercela fare, a volte ‘armi’ troppo potenti ed usate a sproposito e male……. E loro non hanno niente, se non l`aiuto di chi porta qua il cuore, la speranza e le competenze tecniche che possiede. E allora mi chiedo ‘Perché questo enorme divario?` `Perché gente della stessa epoca si trova a vivere situazioni di vita totalmente opposte?` Bhe`, forse il perché è già più che risaputo, ma non è la soluzione al problema; la soluzione migliore forse sarebbe quella di non smettere mai di farsi domande , di non smettere mai di lottare, di provare ognuno a fare quel poco che serve per ottenere assieme dei grandi risultati. Sto vedendo qua gente che si fa in quattro per riuscire a portare un po’ di sollievo,e li ammiro, non credevo di trovare tutta questa umiltà ed umanità.. Molti sono i progetti nati e ben avviati, tanti altri quelli in ‘cammino’; la gente del posto sembra veda di buon occhio quello che si sta facendo, sembra apprezzi l`impegno di chi è venuto in Africa a dare una mano, sia come `volontario di passaggio`, che come`missionario fisso `; sono parecchie infatti le persone che hanno deciso di vivere definitivamente qua, di essere presenza fissa ed integrata nella loro vita. Non nascondo però che continuo a chiedermi dove sta la linea che divide lo spazio del `giusto aiuto` ben accetto ed umile, da quello `dell`invasione e della presunzione`. Penso sia giusto e doveroso, agire sempre nel loro rispetto, qualsiasi cosa si faccia; nel rispetto dei loro tempi, della loro cultura, dei loro usi e costumi; d'altronde siamo nella loro terra e non dobbiamo imporci con superiorità, ma avvicinarci donando prima di tutto il cuore , lasciando il giusto spazio che serve a creare nel tempo risultati solidi e duraturi. L`Africa non è solo malattie e povertà, sicuramente questo è il lato della medaglia più grande, ma ne ha un altro, il lato del calore e dell` amore che riesce a trasmetterti la sua gente. I loro occhi parlano,sono forse gli occhi più espressivi che io abbia mai visto, ti sorridono ti trasmettono emozioni. Sono tutti cordiali, si preoccupano sempre che tu ti senta come a casa tua, sono accoglienti. E` bello vedere quanto queste persone, nonostante povere concretamente, siano in grado di donarti ricchezze ben diverse , ricchezze che riempiono il cuore e che faranno sempre parte di te. Non scorderò mai l`Africa!!

 

go back