Stamattina mi hanno fatto un bello scherzo, infatti non appena mi sono svegliato ed ho tentato di uscire dalla mia stanza mi sono accorto che Ugo mi ha chiuso dentro e quindi sono prigioniero. Comunque poco male, alle otto tornerà Isa e (spero) mi libererà.

ORE 8.00 : Inutile che stia a raccontare quante risate si sono fatte alle mie spalle Isa, Ugo e Giulia.

Dopo aver fatto colazione andiamo a Kankao dove visiteremo la missione, l’ospedale e l’orfanotrofio, quindi ci sposteremo a Mikoke dove e’ in costruzione un nuovissimo ospedale e in questo caso possiamo veramente usare questa parola. Il tutto verra’ realizzato grazie alla caparbietà di una suora che qui e’ più stimata dei dottori, suor Mariangela.

Giunti a Kankao facciamo una visita all’orfanotrofio, l’unico che esista da queste parti.

In esso vivono solo bimbi sieropositivi affidati alle suore per il solo motivo che hanno maggiori possibilità di sopravvivere rispetto ai villaggi. Qui in Malawi e’ tradizione che nessun membro di una razza resti solo, quindi anche se un bimbo perde entrambi i genitori verra’ cresciuto dai parenti più prossimi, siano essi fratelli, nonni o zii.

Questo spiega perché non esistono altri orfanotrofi, anche se di orfani ce ne sono migliaia, tenuto conto che oltre il 50% della popolazione del Malawi e’ affetta e muore di AIDS.

Entrati nell’orfanotrofio ci troviamo davanti ad una trentina di bambini che vogliono una sola cosa, essere abbracciati e messi in braccio. Traspare dai loro occhi la voglia di affetto. E’ dura!

Dopo Kankao andiamo a Mikoke e finalmente conosco anche suor Mariangela di cui ho tanto sentito parlare. Suor Mariangela e’ praticamente una dei più stimati "dottori" del Malawi. Pur non avendo una laurea, moltissime persone si rivolgono a lei, ed infatti quando arriviamo c’e’ una fila che, da noi non si trova nemmeno alla posta nel giorno del pagamento delle pensioni.

Non appena arriviamo, e’ arrabbiatissima e sta alzando la voce con un uomo del luogo. Spiego perché. Quest’uomo si e’ rivolto alla suora a Maggio perché sua figlia soffre di un dolore al piede, Mariangela visita questa ragazza di diciassette anni e le diagnostica l’amputazione della gamba che e’ andata ormai in cancrena; indirizza quindi la ragazza ed il padre all’ospedale di Balaka dove dovra’ essere fatta l’amputazione.

Il padre, non convinto della diagnosi della suora, porta la figlia in uno studio privato ed il dottore le dà delle medicine con le quali dovrebbe guarire. Inutile che dica che la ragazza non e’ guarita e che adesso non ha più senso tagliarle la gamba, perché dopo tre mesi la cancrena e’ andata avanti e quindi, suo malgrado, ed arrabbiatissima, la suora e’ costretta a mandare a casa il padre non sapendo che consigli dargli se non quello di andare di nuovo all’ospedale.

Mi vorrei soffermare sul fatto che non e’ detto che l’uomo si sia rivolto ad un dottore vero e proprio, potrebbe essere andato da uno stregone, figura che qui ha ancora una notevole importanza.

Voglio ricordare a tal proposito un fatto che e’ avvenuto pochi giorni prima che arrivassi io in un villaggio vicino a Balaka. Una ragazza diciassettenne era in attesa del secondo figlio, non desiderava questa nuova gravidanza e si e’ rivolta al dottore del villaggio per poter interrompere la gravidanza.

Bene, la ragazza ha interrotto la gravidanza, ma purtroppo anche la sua esistenza, probabilmente quello che le e’ stato somministrato dal "dottore" non era propriamente una medicina.

LA CENA DEGLI ALLENDO

Stasera siamo stati invitati a cena a casa di Lucious e Bibiana e sarà per me la prima volta che mangio nella casa di persone del luogo. Lucious e’ l’unico laureato di Balaka ed ha un importante ruolo in questa città come sua moglie Bibiana che riveste una importante interfaccia tra missionari e persone del luogo.

La casa e’ molto bella e ben arredata. Descrivo come si svolge la cena, perché le usanze sono totalmente diverse dalle nostre.

A tavola gli "Allendo", cioè gli stranieri, siedono da soli, mentre i bambini hanno un altro tavolo, cosi’ come i padroni di casa. Invitiamo (!) a mangiare con noi Lucious e la cena comincia con un piatto di riso seguito da pollo arrosto, da bere c’e’ acqua, vino e aranciata.

A meta’ cena le figlie di Lucious e Bibiana insieme con un’altra bambina per onorarci cantano tre canzoni e l’inno nazionale del Malawi; dopo la frutta ed anche il caffè, Bibiana ci fa un discorso di ringraziamento a cui segue un discorso di don Cesare; poi ci saranno due parole di ringraziamento da parte di uno degli "allendo" che parlerà a nome di tutti.

Dopo cena si resta un po’ a parlare, quindi si torna a casa. Come si nota qui l’ospitalità e’ sacra.

Due considerazioni: la prima e’ che la cena era buonissima, la seconda e’ che quando siamo usciti dalla casa di Lucious ho scoperto che don Cesare attuava la sua seconda evangelizzazione che consiste nel far convertire quante più persone possibili alla fede "viola", cioè distribuisce i gagliardetti della Fiorentina in qualsiasi posto egli si rechi; credo che Alberto sia felicissimo di questa cosa!

Ah già,… Alberto e’ il medico della mia famiglia.