Martedì 17 Agosto

 

Stamattina devo incontrare in ufficio tutti i bimbi adottati a Mponda, ne sono circa 60; alcuni non si presentano ed Ethel ordina ai volontari che si occupano dei bimbi di portarli l’indomani quando avverrà la consegna delle bici per i bambini di questo villaggio. Intanto sono arrivati i bambini di Toleza a prendere le loro bici e la festa è grande. Dopo pranzo Ethel mi ha organizzato l’incontro con i bimbi di Chiyendausiku e Mpulula (altri 120 bimbi). Anche se partiamo presto, arriviamo a ridosso delle 18 quando non abbiamo ancora finito di intervistare tutti, inoltre a Mpulula finisce la batteria della telecamera, per fortuna che qui siamo vicini a Balaka e c’è la corrente, così faccio le ultime interviste all’interno della scuola, ma non garantisco sulla loro riuscita.

Alle 18.15 siamo di ritorno; mangio e vado a letto. Sono stanchissimo.

 

Considerazioni: Le bici vengono consegnate ai bimbi con i freni non funzionanti, le ruote sgonfie e la catena fuori posto e coloro che le ricevono sono felici. Inoltre il parente più in forze della famiglia, sia esso nonno, nonna, o fratello maggiore quando la bici viene consegnata se la prende in spalla e se la porta così fino al villaggio (stiamo parlando di 10 km di distanza per i bimbi di Toleza). Perché ne sono felici?

Ecco. In un paese povero come il Malawi avere una bici è come avere una “Ferrari” qui da noi. Qui con una bici si può aprire anche un’attività, con essa si possono trasportare merci o persone, se poi la bici arriva al villaggio nuova, significa che chi la porta ha avuto i mezzi economici per comperarla.

Questo fatto fa accrescere enormemente la considerazione della famiglia nel villaggio.

 

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