Stamattina assisterò alla distribuzione della quota mensile che spetta ad ogni bambino adottato. Ogni mese Ethel insieme a Linnie va in ogni villaggio, riunisce in chiesa tutti i bimbi adottati ed a ognuno consegna 150 Kwacha (1 Kwacha uguale 30 lire), più un pezzo di sapone da bucato. In inverno vengono consegnate ai bambini anche le coperte.

Oggi la distribuzione avverrà’ nei villaggi di Mpulula e di Chiyendausiku dove incontrerò anche uno dei due bambini che ho adottato.

Un bailamme! Centinaia di bambini riuniti in chiesa aspettano il loro turno, la distribuzione si svolge più o meno cosi’: nei primi banchi trovano posto i bimbi adottati e dietro di loro il parente più stretto (mamma, padre, nonna o fratelli maggiori); ai lati della chiesa ci sono i catechisti del luogo che verificano l’effettiva esistenza di parentela delle persone che stanno nei banchi dietro con l’adottato; il bambino, non appena ha ricevuto i soldi e il sapone, li consegna subito al suo parente. Non di rado accade che un bimbo non adottato cerchi di farsi dare i soldi che per il momento non gli spettano, ed allora entrano in gioco i catechisti del luogo.

L’incontro mensile e’ importante anche perché permette ad Ethel di verificare le condizioni di salute dei bambini, ad esempio oggi si e’ presentato un bimbo che da una settimana era stato morso da un cane ed e’ stato spedito all’ospedale; lo stesso dicasi di una bimba che aveva la faccia completamente sfigurata ( non ho capito per quale motivo).

Questa volta vengono consegnati solo i soldi e non il sapone perché’ i missionari sono in attesa che arrivino gli odori necessari a rendere meno puzzolente il sapone che viene ottenuto da grassi animali. Pino Aragona mi spiega che quest’anno c’e’ una grossa carestia di grano per via della cattiva stagione passata; mi dice che, quando e’ arrivato lui, un sacco di grano (50 Kg) costava 350 Kwacha ed adesso a distanza di un mese il prezzo e’ raddoppiato, ma si prevede debba crescere ancora perché le scorte nel Malawi sono finite e lo si deve importare dal Mozambico.

A Mpulula incontro Chembechezo, il mio secondo bimbo adottato, non sto qui a scrivere le sensazioni che provo perché tanto non riuscirei a trasmetterle , mi limito a dire che per fortuna non e’ denutrito, anche se e’ sporchissimo e senza scarpe. Parliamo un po’ grazie ad Ethel che mi fa’ da interprete, e poi ci salutiamo.

Domanda

Perché i soldi che noi inviamo (le 300.000 lire annue) vengono dati mese per mese agli adottati e non tutti insieme? Me lo spiega Pino, il quale mi dice che qui le persone non hanno alcuna idea sulla organizzazione della vita, loro vivono giorno per giorno, "Oggi ci sono, domani chissà ", per cui se noi dessimo tutti insieme i soldi agli adottati e quindi alle loro famiglie, accadrebbe che in un solo giorno verrebbero spesi tutti e, quel che e’ peggio, verrebbero spesi probabilmente per cose futili, dando invece pochi soldi alla volta, questi vengono sicuramente spesi per comperare beni di prima necessita’, mais, generalmente, che dovra’ bastare per tutti fino al prossimo mese.