Oggi vengono a trovarmi altri due bimbi e cioè la bambina adottata da Derna ed il bimbo adottato da Massimo. Derna ha inviato un pacchetto pieno di roba, c’e’ anche un braccialetto in argento che la piccola Yousitta indossa, ma non credo che abbia capito di che cosa si tratti effettivamente.

Anche Massimo ha preparato un bel pacchetto e Madalitso appare essere felicissimo, non solo per tutte le caramelle, ma anche per le penne, matite e gomme che il buon Massimo ha avuto cura di inviare.

Anche con loro realizziamo due piccole interviste e chiediamo cosa desiderano venga loro inviato per Natale dalle loro famiglie italiane.

Al termine degli incontri, anche questi coinvolgenti, insieme con Giulia e David (componente dell’Alleluia Band ) andiamo a Namwera che si trova a circa 120 Km da Balaka; dalle nostre parti sarebbe una passeggiata, ma qui e’ un’avventura di tre ore e mezza. Non oso raccontare come erano ridotte le strade, un continuo saliscendi tra polvere e spuntoni, cambi di corsia repentini; chissà come ce la saremmo cavata se si fosse rotta la nostra macchina a meta’ strada!

Nella zona in cui ci rechiamo siamo in piena savana con tutti gli animali caratteristici dell’Africa liberi di scorrazzare. Per fortuna noi incontriamo solo delle scimmie e niente più.

Giunti a destinazione, ammiriamo anche qui la bellissima struttura che volontari e missionari sono riusciti a costruire e conosciamo padre Lorenzo, un grande veramente,in trenta minuti avrà fatto cento cose; ha il piglio del capo ed e’ estremamente rispettato dai suoi ragazzi. Ci intratteniamo con lui a parlare un po’ e ci confessa che il 50% dei suoi operai sono sieropositivi, anche se loro non lo sanno; ci riferisce che ogni giorno c’e’ un funerale dovuto alla morte di persone affette dal terribile male che, a quanto pare, qui nessuno vuole pronunciare (si muore di TBC, dicono gli indigeni).

Al ritorno percorriamo un’altra strada molto migliore di quella dell’andata.

Al ritorno dalla missione si mangia e poi a nanna. Non ho fatto praticamente niente, ma sono stanchissimo. Sara’ l’aria africana.