Martedì 9 Agosto

 

Dopo una salutare dormita sono pronto per cominciare il solito giro, padre Mario (che ho trovato in buone condizione dopo i problemi di salute che lo hanno costretto al rientro in Italia) mi ha messo a disposizione l’Ape dello scorso anno e quindi non avrò problemi di trasporto, del resto quest’anno siamo in pochi e quindi non ci sono problemi di mezzi. Passo tutta la mattina con Ethel la quale mi mette al corrente di alcuni trasferimenti di bambini da un villaggio ad un altro e da una città all’altra. Vista la situazione scolastica espostami da Beppe e ribaditami da Ethel, onde stimolare i bambini a studiare e fare in modo che i bimbi più bravi continuino a studiare, propongo di istituire una piccola borsa di studio per i più meritevoli. Per quest’anno mi baserò sulle pagelle che io ho visto e sulle dritte di Ethel. Il premio è fissato in 1000 Kwacha (circa 7,5 €) somma con la quale al momento si riesce a comperare un sacco di grano da 50Kg.

Mi soffermo un attimo sul problema scolastico per capire le difficoltà a cui qui professori, alunni e famiglie sono costretti a far fronte.

Prendo la scuola di Mphiri (che comunque è il caso limite), 600 persone disposte in due aule, senza banchi, tutti seduti per terra, quattro maestri. Il maestro impiega metà del tempo a fare l’appello.

Una sola lavagna dove a malapena si riesce a leggere, difficoltà per i bimbi a scrivere visto che si trovano praticamente uno sopra l’altro. Ed i libri dove li poggiano? E come si fa ad interrogare?

Proponiamo i due turni? Ok, ma per i bimbi che si trovano a cinque/sei chilometri dalla scuola come facciamo? Se fanno il turno di pomeriggio (diciamo alle due si comincia la lezione, cari miei un paio d’ore di lezione e non di più, visto che poi si deve tornare a casa e qui in Malawi alle 18.00 già è buio e non è che passi il bus a prendere i bimbi per riportarli a casa) quindi si usano i piedi, inoltre  bisogna sempre fare l’appello a 150 persone (diciamo che un’oretta se ne va per espletare questa pratica), così al maestro resta solo un’ora per l’insegnamento, sì ma con un’ora che cosa si insegna, quale materia, come si fa ad interrogare?

Come si vede, il problema è semplice da risolvere…

Per fortuna adesso il gruppo di Montemario ha deciso di costruire altre aule e così tra qualche tempo avremo finalmente strutture più idonee.

Questo vale soprattutto per le prime classi, in quanto alla terza media arrivano solo il dieci per cento degli alunni iscritti alla prima elementare e quindi ci sarebbe spazio per l’insegnamento anche se in condizione proibitive (aule fatiscenti, materiale scolastico insufficiente), ma qui sono gli studenti che si dimostrano non all’altezza, pochi, pochissimi mostrano interesse per lo studio e quei pochi non sono certo stimolati dall’ambiente e dai professori  peraltro sottopagati.

Però volenti o nolenti è da qui che uscirà  la nuova classe dirigente del paese e quindi bisogna fare qualche cosa per cambiare questo stato di cose, i ragazzi devono andare a scuola e impegnarsi, se questo interessamento alla scuola dovesse venire a mancare si potrebbe anche arrivare alla cessazione dell’adozione.     

 

go back