Sabato 14 Agosto

 

La notte non è andata bene, ho dormito poco e male, Lautan non ha fatto il suo effetto ed ho almeno tre punture di zanzare sulle mani, quindi quando mi alzo, mi vendico con alcune di loro, ne schiaccio un paio, sono piene di sangue, il mio.

La mattina la trascorro ad organizzare il lavoro dei giorni a venire. Lunedì sarà un giorno terribile, intervistare 130 bambini (ammesso che si presentino tutti) sarà un’impresa, anche  ipotizzando che per ognuno di loro, tra foto, misure e intervista impieghi tre minuti, ci vorranno 390 minuti, cioè quasi sette ore! Per alcuni di essi si devono leggere le letterine, ad altri deve essere consegnata la bici, insomma non credo si possa fare tutto in giornata, inoltre c’è l’incognita legata alla durata della batteria della telecamera. L’autonomia è di circa un’ora e mezza, per cui dovrò fare interviste in non più di 40 secondi a bambino. L’unica soluzione è che riesca a trovare qualche persona che mi aiuti; se io intervisto, una fa la foto ed un’altra prende le misure. Dovremmo farcela.

Decido che nell’intervista chiederò ai bimbi solo che classe frequentano e se hanno particolari richieste da fare alle famiglie in Italia, in questo modo dovremo stare dentro i 40 secondi, spero.

Dopo pranzo vado insieme ad un gruppo di persone a Muwa che è un’altra missione famosa per avere il più importante museo del Malawi (considerato patrimonio nazionale). Già sono stato nel museo quattro anni fa, ma rivedere tutto mi fa piacere. Durante la visita nel museo, che ha lo scopo di dare informazioni circa gli usi ed i costumi delle tribù del Malawi (Ngoni, Yao e Achewa), apprendo dalla guida quanto segue:

 

·        Quando nasce un bimbo nei villaggi del Malawi chi si occupa di tutto è la nonna che lo prende in consegna e provvede ad isolarlo dal mondo per una settimana (per conservarlo puro); nessuno può vederlo e sarà lei a decidere il nome del bambino. 

·        Quando muore un membro di un villaggio tutta la popolazione dello stesso si astiene dal fare sesso per un giorno, mentre la moglie o il marito per almeno tre mesi. A tal proposito la guida sottolinea che l’usanza in tal senso sta cambiando, visto che con l’avvento dell’AIDS le morti nei villaggi sono giornaliere.

·        Quando muore un capo villaggio (chairman) lo si pone in una posizione particolare: le ginocchia sono rannicchiate verso il petto e le mani vengono legate attorno alle ginocchia, poi viene messo in una tomba a forma di piccola piramide in una particolare posizione del villaggio donde possa proteggere la sua gente.

 

Dopo essere tornati in missione ed aver cenato, il dottor Carlo invita me ed altre persone a casa sua per fare due chiacchiere. Con lui ci sono Gabriella (sua moglie), Marco (suo figlio) e la fidanzata,ed una coppia di Bergamo, lui insegnante universitario, lei odontoiatra. Chiedo a Carlo se abbia qualche idea circa il costo dell’attrezzatura che serve per la sala operatoria della maternità, mi dice che il costo non dovrebbe essere eccessivo, visto che i macchinari non devono essere per forza nuovi, ma per avere un’idea più chiara sarebbe opportuno rivolgersi ad un ginecologo in Italia. Cosa che farò.

Torno in missione alle 22.30, ma tutto tace, porca miseria, mi hanno chiuso fuori!

Faccio il giro della casa, c’è una luce accesa, busso alla finestra e mi risponde don Alfredo, uno dei preti in visita alla missione. Dopo un po’ viene ad aprirmi. Ore 23: spero di dormire. 

 

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