Venerdì 15 Agosto
Oggi siamo ad Amonitsutse, dovremo censire molti bambini e
le operazioni si prevedono lunghissime; prendiamo posto in una piccola stanza
dove, in breve tempo, l’aria diventa irrespirabile; inoltre la stanza pullula di enormi scarafaggi che a me fanno schifo e che invece alla
popolazione locale non fanno nè caldo nè freddo. All’ora
di pranzo abbiamo appena censito il 60% dei bambini ed adesso l’ambiente è
veramente saturo, ho tutti i panni impregnati di una terribile puzza. Vengo informato da Ethel che molti bambini hanno l’AIDS
conclamata, e molte mamme e sorelle che li accompagnano sono ormai arrivate
alla fine del loro calvario; è la prima volta che osservo gli effetti del male
sul corpo umano e vedere le facce delle donne ridotte in quello stato è uno
spettacolo non certo gradevole. Purtroppo però per la popolazione del luogo la
malattia AIDS non esiste ed è solo una malattia inventata dallo Stato; così
continuo a vedere che queste donne, ormai prossime alla fine, continuano ad
allattare i loro bimbi ed è perfettamente inutile dire che fine faranno le loro
povere creature. Ethel continua a predicare nel vuoto, si arrabbia con una
madre che sta allattando, ma questa per tutta risposta le risponde “Sfamalo
tu”.
Le operazioni finiscono alle 15.00; nonostante l’ora, non mi
sfiora affatto l’idea di mangiare, l’unica cosa di cui ho bisogno è una doccia.
Al ritorno in missione c’è una gradita sorpresa: è
finalmente arrivato il pullman donato dall’Italia, fermo a Blantyre da un po’
di giorni.
Ecco la storia di questo mezzo che verrà
utilizzato a partire dal giorno di riapertura delle scuole per andare a
prendere i bambini e portarli a scuola. E’ stato comprato da un benefattore
italiano e donato alla missione di Balaka; è un pullman da 41 posti, che è
arrivato a Blantyre circa venti giorni fa e qui bloccato
perché considerato dalle autorità locali una macchina di lusso e pertanto i missionari per averlo
dovranno pagare una tassa pari a 16000 €, che ovviamente non avranno mai.
Padre Mario ha deciso allora di scrivere al presidente della
repubblica facendo presente che il pullman avrà come scopo principale quello
del trasporto dei bimbi malawiani a scuola. Proprio ieri è arrivata la risposta
del consigliere personale del presidente che ha dato il via
libera alla consegna; ed oggi eccolo qua. All’arrivo a Balaka ci saranno
1000 persone ad attenderlo e subito si sentono giudizi contrastanti; alcuni
dicono che è troppo di lusso, altri sono orgogliosi di avere a disposizione un
tale mezzo, altri dicono che è inadatto per il trasporto di bimbi, altri che si
rovinerà presto; comunque tutti, ma proprio tutti, si
mettono ad osservarlo come se avessero davanti un UFO. E questo mi diverte
molto, in quanto ho sempre desiderato provare quali
sarebbero state le mie reazioni se avessi visto un oggetto non identificato; ed
adesso penso che la mia reazione sarebbe la stessa di queste persone.
Dopo che tutti hanno visto il pullman, che le campane hanno
suonato a festa e che tutte le persone sono tornate alle loro occupazioni,
padre Mario ci invita a messa (non dimentichiamoci che
oggi in Italia è la festa dell’Assunzione) che celebra nella piccola cappella
della missione. Prima dell’inizio ci mette al corrente
del fatto che la stola che indossa gli è stata donata personalmente da Madre
Teresa di Calcutta circa venti anni fa, e da quel giorno lui la indossa sempre.
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