Giovedì 7 Agosto
Mi sveglio prestissimo per via di un gallo che non vuole
saperne di farsi i fatti suoi e decido di alzarmi e di andare a fare colazione
in missione dalla quale disto circa 300 metri. Quando vado
a lavarmi, scopro che mancano sia l’acqua che la luce. Cominciamo bene!
Alle otto devo essere al centro adozioni perché oggi andremo
al villaggio di Kainga dove incontrerò i primi bimbi. Quest’anno padre Beppe ha
deciso di rivedere i dati di tutti gli orfani e quindi andremo molto in giro
per i villaggi; di ogni bimbo verranno registrati i
dati anagrafici, la classe frequentata e
con chi vive; poi i bimbi verranno invitati a scrivere qualche cosa e tutte le
loro letterine saranno successivamente spedite in Italia ai loro genitori
adottivi. Le operazioni sono molto lunghe e finiamo appena in tempo per il
pranzo. In missione oggi ci è venuto a trovare il
vescovo Assolari con il quale discorriamo della vita in seminario e dei suoi e
nostri tempi.
Nel pomeriggio mi reco a Pulula con padre Beppe, gli
abitanti sono tutti impauriti in quanto un indigeno ha
rubato abiti e soldi alla missione. L’uomo, denunciato dagli stessi cittadini e arrestato,
era riuscito a fuggire dalla prigione e
tutti avevano paura che si sarebbe vendicato. Verso le sei notiamo che le
strade del villaggio si sono ripopolate ed una persona raggiante si avvicina a
Beppe dicendogli che il ladro era stato ripreso a casa sua.
Torniamo a Balaka e ci rendiamo conto che acqua e luce sono
ancora latitanti, cena a lume di candela ed alle otto sono a letto.
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