Sabato 13 Agosto

 

Saluto la comitiva di Bergamo che, a dispetto di come aveva preventivato,  è rimasta in parrocchia fino a stamattina; il loro interesse verso le adozioni a distanza ed i progetti che i padri stanno portando avanti sembra essere molto forte; ci lasciamo sicuri che questo sarà solo un arrivederci e non un addio.

Questa mattina siamo a Mpulula/Chiyendausiku per la distribuzione della retta mensile ai bimbi; prima di partire arrivano due nostri bimbi a prendere le bici ed altre a prendere il grano.

 

Faccia da duro, cuore tenero. 

Quando eravamo al Centro adozioni, padre Santino ha portato un gruppo (tanto per cambiare, di Bergamo) a visitare il centro; stamattina alcuni componenti del gruppo dovranno incontrare i loro adottati. Un uomo del gruppo, uno con la faccia da duro, incontra per la prima volta la sua adottata, una bellissima bambina che è venuta accompagnata dal nonno. I due non fanno in tempo a scambiare due chiacchiere (traduzione di padre Santino) che l’uomo dalla faccia da duro si perde in un pianto da neonato. Incredibile come le apparenze  possano ingannare.

Comunque è stata una scena veramente tenera e sono felice di averla vissuta.

Giunti a Chiyendausiku, recupero i bimbi che non si sono fatti trovare lo scorso incontro e poi mi intrattengo a lungo a parlare con l’unico bimbo in grado di scrivere e parlare in inglese. Un bellissimo incontro!

Peccato che dall’altre parte c’è Ethel  che grida e si arrabbia con alcuni adottati e loro familiari che non si fanno trovare e non vanno a scuola.

Insomma passo da momenti di soddisfazione a momenti di scoramento completo in cui penso che ci vorranno secoli prima che da queste parti cambi qualche cosa.

Che futuro ci sarà per questi bimbi che non appena arrivano a 12/13 anni perdono completamente la voglia di studiare e frequentare la scuola, mentre i piccoli hanno, nella maggior parte dei casi, un’aria sveglia e voglia di imparare? Come invertire questa rotta?

Stasera in parrocchia padre Mario ha celebrato la messa in presenza di tutte le persone che domani partiranno alla volta di Colonia, alla fine della funzione ha poi fatto le seguenti raccomandazioni a tutti: “Mi raccomando, non svuotate le dispense dell’aereo prima di arrivare a destinazione, non nascondete la roba da mangiare perché c’è la possibilità di avere altra roba su richiesta, le coperte ed i cuscini invece possiamo prenderli visto che tanto vengono buttati, le cuffie lasciatele, non servono, non ci facciamo riconoscere, quando siamo in Italia non facciamo come l’altra volta che per riportarci più roba possibile ci riempiamo le tasche con le scatolette di tonno e poi ai controlli elettronici sembra una sinfonia, visto che fate suonare tutte le apparecchiature elettroniche di sicurezza. Lo so che sono cose che pesano e noi dobbiamo sfruttare tutto il peso che ci viene messo a disposizione per i bagagli per mettervi vestiti, scarpe e quant’altro”. E rivolto al Kulapa:” Non facciamo come la volta scorsa a Roma che siete andati a recuperare quel frigorifero alla discarica e poi arrivato qui, ovviamente, non funzionava”

“Sì, ma lo uso come armadio” risponde il Kulapa.

A questo punto padre Mario chiede a padre Cesare: “E’ tutto a posto?” Lui risponde: “ Sì, ma in parrocchia siamo rimasti senza soldi”. “Pota”, dice padre Mario, “Mi avevi detto che i soldi sarebbero bastati, va bene, Dio provvederà”.

I missionari sono persone straordinarie.

 

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