Oggi sarà una giornata dura. Stiamo partendo per Utale, missione dove c’e’ il lebbrosario; la strada e’ brutta, sconnessa e piena di buche; impieghiamo circa un’ora per arrivare e la sensazione e' che il luogo sia in stato di abbandono; la chiesa e’ ridotta male perché e’ stata costruita senza fondazioni ed adesso i muri si stanno spaccando. I lebbrosi rimasti sono circa sessanta e sono dislocati in case che costeggiano un grosso viale molto pulito; ci sorridono e ci domandano "Muli bwanji" e cioè "Come state"? Ma come, loro domandano a noi come stiamo?

E se tu domandi loro come stanno, rispondono: "Ndiri bwino" cioè "Tutto bene". In quelle condizioni per loro va tutto bene,invece io quando mi sveglio con un po’ di mal testa e mi rivolgono quella domanda, in genere rispondo "va male, mi sta scoppiando la testa e non ce la faccio più ". Che vergogna!

Sono curati da suore che si fanno in quattro per accudirli. Non voglio fare considerazioni sulla lebbra, una malattia che da noi per fortuna e’ scomparsa e che riduce l’uomo in uno stato veramente irriconoscibile.