Domenica 22 Agosto
Dalle 5 le campane hanno preso a suonare ininterrottamente e
quindi di dormire non se ne parla, a quest’ora
proprio non saprei dove andare e quindi resto a letto.
Alle 8 sono in chiesa. Rispetto alla prima volta che sono venuto a Balaka, mi sembra che le persone siano più
pulite e meglio vestite.
Al termine della messa mi dedico alla lettura di un libro,
nel pomeriggio sono di nuovo con Carlo, con il quale parlo dell’importanza del
capo villaggio nelle zone più interne di Balaka (pare che ancora abbia diritti
su tutte le donne del villaggio), del fatto, che diversamente da alcuni italiani, tutti i motociclisti portano il casco (qui è
un vanto averne uno) e del cimitero dei preti sorto vicino
Mangochi (preti tutti morti di AIDS). Non è raro da
queste parti che un prete abbia una donna!
Quando sta per calare il sole
andiamo alla sala maternità, dove troviamo padre Mario, il quale ci dice che la
struttura sarà pronta per dicembre, io
sono un po’ perplesso, secondo me ci vorrà un po’ di più, anche se ormai
bisogna alzare solo i muri, visto che tutto il resto è stato fatto.
All’interno del recinto, alzato per proteggere la struttura,
è inoltre in fase di costruzione il laboratorio di cui Carlo mi parlava ieri. Se Dio vuole, l’anno prossimo troverò la sala parto in
funzione.
A cena arriva Kulapa tutto
preoccupato; oggi è andato a visitare i malati nel villaggio di Kainga e molti di loro sono ricoperti di formiche nelle
loro capanne; domani verrà comperato l’insetticida.
Durante la cena padre Mario mi dice che oggi in chiesa sono
stato poco cortese con l’uomo che mi è venuto a salutare e che, credendo fossi
un prete, mi ha chiesto di confessarlo.
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