Lunedì 23 Agosto

 

Oggi ho preso accordi con il dottor Carlo per fare il test ad uno dei nostri adottati che, secondo Ethel, è tra i più gravi. Il bimbo si presenta con sua nonna che deve dare l’assenso al test. Ethel le parla della situazione e delle possibile conseguenze del test; la donna appare tranquilla e acconsente a che il nipote faccia il test. Ci spostiamo così alla Confort Clinic dove Carlo ci sta aspettando, con noi viene anche padre Beppe che ci farà da interprete.

Per prima cosa il dottore prepara una scheda del paziente con tutti i dati anagrafici, poi si passa al test vero e proprio, viene estratto del sangue che viene poi depositato in parte su una striscia ed in parte su un contenitore; se i due test (di diversa sensibilità) saranno positivi, sicuramente il bimbo è positivo. I risultati si evidenziano dopo pochi minuti con l’apparire di due piccole linee rosse sulla striscia e sul contenitore. Anche questa volta Ethel aveva visto giusto.

Carlo mette subito in cura il bimbo a cui fornisce tutti i medicinali per  quindici giorni, al termine di questo periodo il bambino dovrà tornare da Carlo per avere nuovi medicinali.

Il prossimo appuntamento è fissato per il sei settembre.

 

Dopo aver riportato il bimbo nell’ufficio, torno dal dottore e resto un po’ a parlare con lui, soprattutto mi tolgo una curiosità. L’altro ieri a pranzo con il dottor Beppe, dentista di Africa 3000, Carlo parlava dei possibili rischi che un dentista può correre con i sieropositivi, rischi che a me sfuggono e perciò chiedo lumi.

Carlo mi dice che ci sono stati casi in cui schizzi di sangue di un paziente siano penetrati nell’occhio di un dentista, donde la trasmissione del virus.

 

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