Giovedì 21 Agosto
Anche quest’anno la permanenza a Balaka volge al termine;
stanotte accompagnato da Sigfrido, Massimo e Laura partirò
per l’Italia. La giornata la trascorro a mettere a posto le poche cose che devo
riportarmi. Nel pomeriggio sono con padre Beppe nel centro adozioni; il nostro
discorso verte su due punti: i pacchi di Natale ed eventuali brevi permanenze in Italia di bimbi adottati.
Secondo il suo modo di vedere c’è un grande spreco di soldi
che noi facciamo quando inviamo il pacco. Lui propone di inviare una quota
aggiuntiva ai soldi che annualmente inviamo per l’adozione e questi soldi, ad
esempio 25 € (che sono i soldi che noi utilizziamo per la spedizione del
pacco), verranno utilizzati da loro per fare il pacco
di Natale ai bimbi. Due sono gli obiettivi che si raggiungono in questo modo:
1) con 25 € si potrebbe comperare tantissima roba in
più rispetto all’Italia 2) spendendo soldi in Malawi si aiuta l’economia dello
stato.
“Ma il pacco è anche l’unico
contatto vero che si ha con l’adottato”, obietto io. “E’ vero”, risponde lui, “ma
bisogna pensare ai bimbi”. Ne parlerò al mio ritorno ad Aragona, Rolleri e
tutti quanti.
Relativamente alla permanenza di
alcuni bimbi adottati in Italia per brevi periodi dell’anno, lui sconsiglia
assolutamente di attuare questa idea. Alcune famiglie hanno avuto l’opportunità
di fare questa esperienza e purtroppo al loro ritorno in
Malawi i bimbi sono letteralmente impazziti, vista l’enorme differenza di vita
tra le due realtà; lui invita i genitori adottivi a venire in Malawi ed
utilizzare i soldi che avrebbero speso per il biglietto aereo dei bambini per
la loro vita in Malawi. E su questo non posso dargli
torto; un biglietto in media costa mille € e con questa cifra qui si possono
fare veramente molte cose.
La cena si svolge secondo i classici canoni; c’è Kulapa che
fa il solito bel discorso (a proposito, vista la sua opera umanitaria
quest’anno il vescovo lo ordinerà diacono) di ringraziamento, poi tocca
a padre Mario che mi promette per il
prossimo anno l’inaugurazione della sala parto (anche se chiede una ulteriore
spesa che si è resa necessaria per acquistare l’attrezzatura per il parto
cesareo).
go back